La medicina, oggi, è in grado di sfruttare l’ozono per la sua potenza ossidante: questa caratteristica, modulata metodicamente, sollecita una risposta funzionale all’organismo, tanto da trovare numerose applicazioni nella medicina odierna.
Il Dott. Michele Bonaccorso, Medico Chirurgo specializzato in anestesia e rianimazione, Medico Funzionalista, da oltre 10 anni pratica con successo l’ossigeno ozonoterapia per la cura delle patologie muscolo-scheletriche, nel trattamento delle malattie neurodegenerative e infiammatorie, e come tecnica di prevenzione e rallentamento dell’invecchiamento
Il suo virtuoso percorso di studi gli ha permesso di essere oggi fra i più qualificati esponenti di Medicina Funzionale, con particolare riferimento all’ossigeno ozonoterapia e alla terapia del dolore.
Cos’è l’ossigeno-ozonoterapia
L’ossigeno-ozonoterapia è un trattamento che sfrutta i benefici generati dall’uso medicalizzato e controllato di ozono per aumentare l’ossigenazione dei tessuti, regolare l’ossidoriduzione e mitigare gli stati infiammatori. La molecola di ozono ha caratteristiche altamente ossidanti che, gestite in modo ragionato, riescono a provocare un moderato e controllato stress ossidativo dei tessuti, capace di sollecitare una risposta antiossidante. Questa risposta attiva enzimi in grado di proteggere le cellule ed invertire il processo ossidativo generato in prima istanza, trasformandolo vantaggiosamente. L’ossigeno-ozonoterapia agisce favorevolmente in funzione antinfiammatoria e antidolorifica, antibatterica, antivirale, antiparassitaria e antimicotica, poiché neutralizza l’azione dei batteri andando a indebolirne l’involucro protettivo, dei virus compromettendo la capside virale, e di funghi e parassiti inibendone la crescita cellulare grazie al lavoro di ossidazione.
La finestra quantitativa di utilizzo dell’ozono è stata ampiamente studiata negli ultimi decenni per assicurare un uso medico della molecola sicuro ed efficace, regolamentato da una quantità di gas massima per millilitro di sangue, in modo che la reazione generata sia controllata e atossica.
Come si somministra l’ossigeno-ozonoterapia
Le modalità di somministrazione della miscela di ossigeno e ozono impiegate nella terapia sono diverse e variano in base alle necessità del paziente. Sono previsti, infatti, diversi tipi di somministrazione, sia a livello topico che parenterale.
L’ossigeno-ozonoterapia può avvenire con somministrazione sistemica attraverso la cosiddetta autoemoinfusione (maggiore o minore, in base alla quantità di sangue prelevata), attraverso cui i gas vengono miscelati al sangue per essere poi immediatamente reinfiltrati nel paziente per consentire una maxi ossigenazione dei tessuti. Il circuito di passaggio è chiuso e sterile.
Ci sono poi possibilità di infiltrazione locale dell’ossigeno-ozono, che può avvenire per via intramuscolare, paravertebrale o intrarticolare. Questa modalità viene usata soprattutto nel trattamento di patologie ortopediche, traumatologiche e fisiatriche.
In caso di infiammazioni locali, vengono predilette procedure come le insufflazioni vaginali, rettali, anali, uretrali e nasali, somministrate tramite sondini o piccoli cateteri.
Infine, soprattutto per rispondere a problemi di natura circolatoria, l’ossigeno-ozonoterapia può avvenire attraverso bagni di gas transcutaneo. La zona da sottoporre a trattamento viene irrorata di ozono contenuto in un sacchetto chiuso, che viene riempito e poi svuotato con un apposito macchinario in modo che il contenuto non venga disperso nell’ambiente.
La preoccupazione circa il dolore che può essere avvertito durante il trattamento è superflua: l’ozonoterapia non fa male, il fastidio massimo accusato è quello del passaggio dell’ago.
A cosa serve l’ossigeno-ozonoterapia: ambiti di cura
È lecito chiedersi, a questo punto, quanto funzioni l’ossigeno-ozonoterapia. Per rispondere alla domanda, basta citare i molteplici impieghi del trattamento in ambito medico.
Da tempo, ormai, la tecnica è usata nel trattamento delle infiammazioni acute e croniche (tendiniti, artriti, artrosi, fibromialgia. Cefalee ed emicrania) e delle patologie a carico della colonna vertebrale (ernie, lombosciatalgie).
L’ossigenazione dei tessuti stimolata dalla terapia ha ripercussioni favorevoli sulla circolazione sanguigna, con conseguenti utilizzi nel trattamento delle patologie a essa legate, comprese le arteriopatie periferiche e cerebrali e le ulcere degli arti inferiori.
Risentono favorevolmente del trattamento le malattie virali, le infezioni batteriche e le micosi.
L’ossigeno-ozonoterapia è usata anche nel campo della medicina estetica per il trattamento della cellulite, delle patologie della pelle come acne e psoriasi e in funzione antiaging.
Le sedute di ossigeno-ozonoterapia: quante e per quanto tempo
Il dato relativo a quante sedute di ossigeno-ozonoterapia siano necessarie per un’efficace riuscita del trattamento varia in base al disturbo da trattare, alla tecnica di somministrazione usata, alle condizioni di partenza del paziente e alla sua età. La modalità di somministrazione incide anche sulla durata a seduta dell’ossigeno-ozonoterapia che, in generale, non supera i 15/20 minuti. Affinché la terapia inizi a fare effetto, è necessario sottoporsi ad almeno 5 sedute fissate a distanza ravvicinata che si riducono, poi, a fronte di una concomitante revisione della dose somministrata.
Costi e mutuabilità dell’ossigeno-ozonoterapia
Pur volendo dare una risposta chiara e corretta sul tema, non è possibile rispondere univocamente circa i costi dell’ossigeno-ozonoterapia, che dipendono da variabili quali la tecnica usata e il numero di sedute necessarie. Per dare una risposta generica, ma suscettibile di variazioni, possiamo dire che in media il costo a seduta di ossigeno-ozonoterapia va dai 70 ai 150 Euro in base al tipo di trattamento.
A fronte di questo dato, però, è utile conoscere la situazione attuale di mutuabilità dell’ossigeno-ozonoterapia come trattamento sanitario le cui spese vengono sostenute dal servizio sanitario nazionale. In Italia, al momento, l’unica regione che prevede cicli di ozonoterapia mutuabile è la Lombardia, che inserisce alcuni trattamenti con l’ozono – in particolare quelli relativi alla cura ospedaliera dell’ernia al disco – nell’offerta medica che prevede il solo pagamento del ticket. In tutti gli altri casi, è utile ricordare che l’ossigeno-ozonoterapia usata come pratica medica può essere scaricata nella dichiarazione dei redditi come tutte le spese di carattere sanitario.
Controindicazioni ed effetti collaterali dell’ossigeno-ozonoterapia
Gli effetti collaterali dell’ossigeno-ozonoterapia sono riferibili, nella maggior parte dei casi, a negligenza. Per questo è fondamentale affidarsi a professionisti esperti e specializzati, capaci di valutare con cognizione di causa le dosi e le procedure più indicate. Nelle dosi stabilite dalle linee guida internazionali, l’ossigeno-ozonoterapia è una pratica sicura e affidabile.
Esistono, tuttavia, casi che richiedono cautela. In caso di gravidanza, favismo, anemia emolitica, ipertiroidismo, severi problemi di coagulazione e gravi patologie cardiovascolari, l’ossigeno-ozonoterapia è sconsigliata.