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L’integrazione misurata di nutrienti è uno degli strumenti principali che la medicina funzionale antiaging adotta per intraprendere percorsi di cura e prevenzione affinché il processo di invecchiamento sia quanto più possibile soddisfacente. Vitamine, minerali, antiossidanti, ormoni: l’avanzare dell’età presuppone una graduale diminuzione nella produzione di moltissimi micro e macronutrienti, la cui carenza ha un impatto tutt’altro che secondario sul benessere organico, con conseguente insorgenza di disturbi e disfunzioni. Un’integrazione consapevole, dunque, agisce in forma preventiva per anticipare i disequilibri causati dall’invecchiamento.
L’approccio della medicina antiaging prevede l’applicazione di protocolli che, con visione olistica, possano rallentare i processi di invecchiamento intervenendo in maniera preventiva sugli squilibri che tendono a verificarsi con l’incedere dell’età. L’idrocolonterapia è una delle pratiche adottate in prospettiva antiaging poiché, attraverso una disintossicazione dell’intestino, è in grado di riequilibrare il sistema per ripristinare uno stato di salute ottimale del colon che possa salvaguardarlo da patologie e disturbi.
La natura offre molte sostanze preziose che possono supportare il benessere organico anche in contrasto ai disturbi associati all’invecchiamento. Tra queste, il resveratrolo è un composto polifenolico presente in molti vegetali che ha importanti proprietà antiossidanti, che lo rendono un potente alleato in grado di combattere lo stress ossidativo e di lavorare in funzione antinfiammatoria.
Il collagene è una proteina prodotta dall’organismo che svolge funzioni importantissime per quanto riguarda la salute di pelle e cartilagini, ossa, muscoli, tendini e articolazioni poiché fornisce la base strutturale del tessuto connettivo. In prospettiva antiage, è importante ricordare come la biosintesi del collagene tenda a diminuire man mano che il processo d’invecchiamento procede, portando con sé un ventaglio di conseguenze diverse.
Gli studi della medicina antiaging rivolti verso pratiche virtuose per rallentare gli effetti dell’invecchiamento fanno emergere a volte sostanze preziose, capaci di supportare il lavoro dell’organismo. Tra queste, molto interesse suscita il Coenzima Q10, una molecola antiossidante naturalmente prodotta dall’organismo la cui produzione tende a decrescere con l’avanzare dell’età.
Per rallentare gli effetti avversi del processo di invecchiamento, la medicina antiaging utilizza armi diverse che partono da uno sguardo d’insieme sull’organismo. Il lavoro si fonda su un concetto di prevenzione che prevede l’adozione di uno stile di vita sano, includendo al suo interno una dieta equilibrata, un’attività fisica regolare e un'adeguata gestione dello stress.
L’integrazione di ormoni bioidentici è una prassi che la medicina antiaging adotta per combattere le principali disfunzioni legate all’invecchiamento. Con l’incedere dell’età, infatti, la produzione ormonale subisce un brusco calo che ha effetti evidenti sul benessere organico: per questo viene suggerita un’integrazione consapevole che possa bilanciare il deficit che si viene a creare.
L’integrazione ormonale è uno strumento spesso sottovalutato che la medicina antiaging adotta per la sua efficacia nel percorso di rallentamento e inversione dei disturbi legati all’invecchiamento. La produzione di ormoni, infatti, tende a subire un netto declino con il procedere dell’età, causando disfunzioni e alterazioni che possono portare anche a stati patologici.
Tra gli ormoni bioidentici che la medicina antiaging adotta, gli estrogeni sono fondamentali per il benessere femminile poiché hanno un’influenza estesa che comprende moltissimi aspetti dell’essere donna. Il ricorso a estrogeni, dunque, può essere utile per regolare l’umore, combattere l’osteoporosi e mitigare gli effetti della menopausa.
La medicina antiaging ha il compito di studiare e applicare strategie efficaci per contrastare i disturbi e le disfunzioni legate all’invecchiamento, con approcci personalizzati che agiscano in un’ottica di prevenzione affinché l’avanzare dell’età sia un percorso quanto più possibile dolce e fisiologico. L’invecchiamento è, infatti, un processo naturale che è possibile affrontare preparando il corpo, assecondandone i bisogni e ascoltandone le necessità.
Gli studi che si focalizzano sui processi alla base dell’invecchiamento cellulare stanno facendo enormi passi avanti nell’individuare quali siano i meccanismi che li regolano: conoscendoli, è possibile intervenire in modo mirato e consapevole per rallentarli e contrastare lo sviluppo di malattie degenerative legate all’età.
Il compito della medicina anti aging è quello di comprendere e analizzare le cause biologiche all’origine dei processi di invecchiamento cellulare per intervenire in ottica preventiva e personalizzata con un approccio trasversale che comprenda stili di vita sani, una dieta equilibrata, attività fisica e un'integrazione oculata dei nutrienti utili.
Tra le cause dell’invecchiamento cellulare e cutaneo si può annoverare anche il fisiologico regresso del livello ormonale. Con l’avanzare dell’età, la quantità di ormoni prodotta dalle ghiandole endocrine decresce, con disturbi che possono manifestarsi in vari modi, non risparmiando l’aspetto cutaneo.
L’invecchiamento è un processo fisiologico che può, però, subire delle accelerazioni in presenza di alcuni fattori predisponenti. Uno stile di vita irregolare, un’esposizione al sole eccessiva, l’inquinamento, alterazioni ormonali sono solo alcune delle cause che interagiscono con il normale corso degli eventi per modificarne l’andamento.
I fattori che accelerano l’invecchiamento sono innumerevoli, alcuni a noi noti come - per citarne alcuni - l’eccessiva esposizione solare, uno stile di vita squilibrato o condizioni ambientali sfavorevoli, altri meno conosciuti sebbene giochino un ruolo altrettanto importante, come - sempre a titolo esemplificativo - l'alterazione ormonale che può provocare, in particolare, atrofia della pelle.
L’integrazione misurata di nutrienti è uno degli strumenti principali che la medicina funzionale antiaging adotta per intraprendere percorsi di cura e prevenzione affinché il processo di invecchiamento sia quanto più possibile soddisfacente. Vitamine, minerali, antiossidanti, ormoni: l’avanzare dell’età presuppone una graduale diminuzione nella produzione di moltissimi micro e macronutrienti, la cui carenza ha un impatto tutt’altro che secondario sul benessere organico, con conseguente insorgenza di disturbi e disfunzioni. Un’integrazione consapevole, dunque, agisce in forma preventiva per anticipare i disequilibri causati dall’invecchiamento.
L’approccio della medicina antiaging prevede l’applicazione di protocolli che, con visione olistica, possano rallentare i processi di invecchiamento intervenendo in maniera preventiva sugli squilibri che tendono a verificarsi con l’incedere dell’età. L’idrocolonterapia è una delle pratiche adottate in prospettiva antiaging poiché, attraverso una disintossicazione dell’intestino, è in grado di riequilibrare il sistema per ripristinare uno stato di salute ottimale del colon che possa salvaguardarlo da patologie e disturbi.
L’idrocolonterapia è una pratica che assicura una profonda pulizia intestinale attraverso un’irrigazione del colon con acqua depurata per determinare l’espulsione di scorie, residui di feci e tossine. Nonostante sia usata principalmente per preparare l’intestino in previsione di esami quali la colonscopia o per combattere disturbi quali stitichezza e disbiosi, l’idrocolonterapia può essere usata anche per altri scopi. Per esempio, il riequilibrio della funzionalità intestinale può avere ripercussioni positive sul benessere della pelle, soprattutto in caso di acne, eczema e altre patologie dermatologiche.
L’intestino è colonizzato da una schiera di microrganismi - batteri, virus, protozoi, funghi - il cui ruolo è fondamentale per il benessere dell’apparato digerente e dell’organismo nel suo complesso. La coesistenza simbiotica di tale componente microbica assicura la corretta funzionalità del meccanismo intestinale mentre situazioni di alterazione della flora batterica sono all’origine di disturbi e disordini che devono essere affrontati intervenendo proprio sulla disbiosi generatasi. In linea generale, la compagine microbica tende all’omeostasi. Esistono però condizioni che interferiscono con il regolare benessere del microbiota: in questi casi è possibile intervenire con trattamenti di purificazione intestinale che possano facilitare il ritorno a eubiosi. La decisione in merito alla possibilità e alla necessità di intervento e la valutazione sul percorso da intraprendere spetta al medico specialista.
Quando si parla di disordini intestinali ci si riferisce a una vasta gamma di disturbi funzionali con una sintomatologia presentata estremamente variabile che include diarrea, costipazione, crampi, gonfiore e meteorismo. In particolare, la sindrome del colon irritabile è un tipo di disturbo che interessa una vasta fascia della popolazione con cause associate diverse, che vanno dall’alterazione del microbiota a stili di vita scorretti. L’intervento, in questi casi, prevede innanzitutto una revisione delle abitudini alimentari, la regolarizzazione dell’attività fisica e la gestione dello stress. Parallelamente, il riequilibrio del microbiota e la pulizia del colon attraverso idrocolonterapia possono essere ottimi alleati.
L’idrocolonterapia è una pratica consolidata che permette di depurare l’intestino liberandolo da scorie, tossine, muco e residui fecali attraverso un lavaggio profondo con acqua depurata. La pulizia del colon consente di ristabilire la funzionalità dell’apparato, facilitando il ripristino di un microbiota equilibrato e in salute, il cui vigore si ripercuote sul benessere organico generale. Le condizioni per le quali è consigliato sottoporsi a un ciclo di idrocolonterapia sono diverse ed eterogenee: tra queste, troviamo la stitichezza cronica.
L’idrocolonterapia è una pratica usata fin dall’antichità per eliminare le scorie residue accumulatesi nell’intestino attraverso un lavaggio profondo del colon. La terapia è mirata a una depurazione intensa e a un ripristino della funzionalità intestinale, ma anche a un rinvigorimento generale dell’organismo poiché, eliminando le tossine, si impedisce il loro passaggio nel flusso sanguigno e il conseguente
I sintomi che si manifestano tipicamente durante il periodo che segue e precede l’ingresso nella menopausa possono avere espressioni eterogenee e presentarsi con intensità diverse. Per affrontare serenamente questa fase così delicata, è opportuno allora studiare la sintomatologia individuale e intervenire con percorsi specifici che possano alleviare disturbi e fastidi.
La menopausa segna la fine dell’età fertile della donna e si verifica quando cessa la produzione di estrogeni da parte delle ovaie. Il calo ormonale è all’origine dei disturbi che possono insorgere nella fase che segue e precede l’ingresso vero e proprio nella menopausa: oscillazioni d’umore, ansia, irritabilità, palpitazioni, sbalzi di pressione, insonnia, vampate di calore e fastidi a livello vaginale sono le manifestazioni più frequenti.
La menopausa è un momento particolarmente delicato per la donna poiché segna l’ingresso in una nuova fase della vita. Il trattamento dei disturbi ad essa legati deve quindi partire dalla ricerca di un benessere generale, che supporti l’organismo attraverso i cambiamenti che fisiologicamente dovrà affrontare.
La menopausa è una fase cruciale nella vita di una donna, caratterizzata da cambiamenti ormonali che possono influenzare la salute e il benessere fisico ed emotivo. Per decretare l’inizio della menopausa vera e propria, è necessario che il ciclo mestruale sia assente da almeno 12 mesi, ciò non toglie che anche negli anni precedenti - in quel periodo identificato come perimenopausa - la donna possa manifestare sintomi più o meno fastidiosi legati al progressivo calo di produzione ormonale.
La natura offre molte sostanze preziose che possono supportare il benessere organico anche in contrasto ai disturbi associati all’invecchiamento. Tra queste, il resveratrolo è un composto polifenolico presente in molti vegetali che ha importanti proprietà antiossidanti, che lo rendono un potente alleato in grado di combattere lo stress ossidativo e di lavorare in funzione antinfiammatoria.
Il collagene è una proteina prodotta dall’organismo che svolge funzioni importantissime per quanto riguarda la salute di pelle e cartilagini, ossa, muscoli, tendini e articolazioni poiché fornisce la base strutturale del tessuto connettivo. In prospettiva antiage, è importante ricordare come la biosintesi del collagene tenda a diminuire man mano che il processo d’invecchiamento procede, portando con sé un ventaglio di conseguenze diverse.
Gli studi della medicina antiaging rivolti verso pratiche virtuose per rallentare gli effetti dell’invecchiamento fanno emergere a volte sostanze preziose, capaci di supportare il lavoro dell’organismo. Tra queste, molto interesse suscita il Coenzima Q10, una molecola antiossidante naturalmente prodotta dall’organismo la cui produzione tende a decrescere con l’avanzare dell’età.
Per rallentare gli effetti avversi del processo di invecchiamento, la medicina antiaging utilizza armi diverse che partono da uno sguardo d’insieme sull’organismo. Il lavoro si fonda su un concetto di prevenzione che prevede l’adozione di uno stile di vita sano, includendo al suo interno una dieta equilibrata, un’attività fisica regolare e un'adeguata gestione dello stress.
L’integrazione di ormoni bioidentici è una prassi che la medicina antiaging adotta per combattere le principali disfunzioni legate all’invecchiamento. Con l’incedere dell’età, infatti, la produzione ormonale subisce un brusco calo che ha effetti evidenti sul benessere organico: per questo viene suggerita un’integrazione consapevole che possa bilanciare il deficit che si viene a creare.
L’integrazione ormonale è uno strumento spesso sottovalutato che la medicina antiaging adotta per la sua efficacia nel percorso di rallentamento e inversione dei disturbi legati all’invecchiamento. La produzione di ormoni, infatti, tende a subire un netto declino con il procedere dell’età, causando disfunzioni e alterazioni che possono portare anche a stati patologici.
Tra gli ormoni bioidentici che la medicina antiaging adotta, gli estrogeni sono fondamentali per il benessere femminile poiché hanno un’influenza estesa che comprende moltissimi aspetti dell’essere donna. Il ricorso a estrogeni, dunque, può essere utile per regolare l’umore, combattere l’osteoporosi e mitigare gli effetti della menopausa.
La medicina antiaging ha il compito di studiare e applicare strategie efficaci per contrastare i disturbi e le disfunzioni legate all’invecchiamento, con approcci personalizzati che agiscano in un’ottica di prevenzione affinché l’avanzare dell’età sia un percorso quanto più possibile dolce e fisiologico. L’invecchiamento è, infatti, un processo naturale che è possibile affrontare preparando il corpo, assecondandone i bisogni e ascoltandone le necessità.
Non ci sono dubbi circa l’utilità di un’integrazione consapevole di macro e micronutrienti per contrastare le conseguenze dell’invecchiamento a livello cellulare, cerebrale, locomotore e cutaneo. Quello che spesso sfugge, però, è quanto sia importante che tale integrazione avvenga in un regime di personalizzazione in cui è il medico specialista a delineare un percorso che identifichi le reali necessità del paziente: solo così la terapia integrativa può essere davvero funzionale.
Le flebo di vitamine, minerali, antiossidanti e aminoacidi sono uno strumento fondamentale per intervenire sistematicamente su uno stato di squilibrio. Tali nutrienti, infatti, sono fondamentali per l’organismo poiché intervengono in moltissimi processi biochimici fornendo energia, garantendo le funzionalità metaboliche e collaborando alla salute di pelle e capelli.
Le cause all’origine di condizioni di sovrappeso o di obesità conclamata possono essere diverse, riferibili a fattori eterogenei quali genetica, disturbi endocrini, alimentazione disordinata. Tra gli elementi da considerare allorché si noti un aumento di peso o una maggiore difficoltà al dimagrimento troviamo l’insulina, un ormone prodotto dal pancreas che svolge un ruolo chiave per consentire il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule, in particolare quelle adipose e muscolari.
Gli studi che si focalizzano sui processi alla base dell’invecchiamento cellulare stanno facendo enormi passi avanti nell’individuare quali siano i meccanismi che li regolano: conoscendoli, è possibile intervenire in modo mirato e consapevole per rallentarli e contrastare lo sviluppo di malattie degenerative legate all’età.
Il compito della medicina anti aging è quello di comprendere e analizzare le cause biologiche all’origine dei processi di invecchiamento cellulare per intervenire in ottica preventiva e personalizzata con un approccio trasversale che comprenda stili di vita sani, una dieta equilibrata, attività fisica e un'integrazione oculata dei nutrienti utili.
Tra le cause dell’invecchiamento cellulare e cutaneo si può annoverare anche il fisiologico regresso del livello ormonale. Con l’avanzare dell’età, la quantità di ormoni prodotta dalle ghiandole endocrine decresce, con disturbi che possono manifestarsi in vari modi, non risparmiando l’aspetto cutaneo.
L’invecchiamento è un processo fisiologico che può, però, subire delle accelerazioni in presenza di alcuni fattori predisponenti. Uno stile di vita irregolare, un’esposizione al sole eccessiva, l’inquinamento, alterazioni ormonali sono solo alcune delle cause che interagiscono con il normale corso degli eventi per modificarne l’andamento.
I fattori che accelerano l’invecchiamento sono innumerevoli, alcuni a noi noti come - per citarne alcuni - l’eccessiva esposizione solare, uno stile di vita squilibrato o condizioni ambientali sfavorevoli, altri meno conosciuti sebbene giochino un ruolo altrettanto importante, come - sempre a titolo esemplificativo - l'alterazione ormonale che può provocare, in particolare, atrofia della pelle.
Il gonfiore addominale è una condizione diffusissima che può essere associata a diversi disturbi, anche di origine psicosomatica. Ove la causa non sia di natura allergologica, legata a condizioni ormonali e vengano escluse altre origini di carattere patologico, occorre andare a indagare lo stato del microbiota intestinale per intervenire in modo ragionato sul disturbo.
La perdita di capelli è una situazione comune a uomini e donne, fonte di ansie e preoccupazioni non solo legate all’estetica. Sebbene in quantità contenuta la caduta dei capelli sia un fenomeno assolutamente fisiologico, è sempre bene prestare attenzione ai segnali del corpo per intervenire con tempestività nel caso in cui si noti un’alterazione delle normali condizioni.
Il dolore al collo riferibile alla zona cervicale è un disturbo molto diffuso, attribuibile tra le altre cose a traumi, artriti o ernie, e il cui trattamento non è sempre di facile soluzione. Sebbene un fastidio sporadico possa essere gestito con antinfiammatori non steroidei, per il trattamento del dolore cronico o prolungato l’ossigeno-ozonoterapia si è rivelata essere particolarmente efficace.
La cellulite è un deposito adiposo situato nella zona sottocutanea che ha subito un’espansione dovuta al cedimento o alla rottura delle fibre di collagene. A livello estetico, questo si traduce in una pelle dall’aspetto non uniforme, lasso, con le tipiche fossette che possono presentarsi su gambe, fianchi, glutei o addome. I fattori predisponenti sono diversi, legati alla genetica, all’ambiente o alle abitudini.
L’ossigeno-ozonoterapia è un trattamento medico che prevede l’uso di ozono medicale combinato all’ossigeno - di cui è allotropo - in misura sicura e controllata per la cura di numerose patologie. L’ozono, infatti, usato in quantità minime, stimola una reazione antiossidante da parte dell’organismo in opposizione alla sua potenza ossidante. In questo senso, ha dimostrato ampi campi di applicabilità per le sue proprietà antinfiammatorie, antibatteriche, antivirali e antimicotiche.