PRP PER CONTRASTARE LA PERDITA DEI CAPELLI

La perdita di capelli è una situazione comune a uomini e donne, fonte di ansie e preoccupazioni non solo legate all’estetica. Sebbene in quantità contenuta la caduta dei capelli sia un fenomeno assolutamente fisiologico, è sempre bene prestare attenzione ai segnali del corpo per intervenire con tempestività nel caso in cui si noti un’alterazione delle normali condizioni. Le cause all’origine possono essere molteplici, di natura ambientale, genetica o patologica. Esiste certamente una predisposizione alla caduta dei capelli ma, oltre a ciò, possono intervenire anche fattori esterni legati a scorrette abitudini alimentari, a periodi di stress o a sbalzi ormonali che, nel caso della donna, si manifestano in particolare in fase di gravidanza o allattamento. Capita, inoltre, che alla base della caduta di capelli vi siano cure farmacologiche pesanti o, ancora, patologie come l’anemia, l’ipo o l’ipertiroidismo e l’alopecia. Accertare la causa della caduta dei capelli è fondamentale affinché si possa impostare una terapia mirata che consideri, contestualmente alla cura, l’importanza di una dieta sana ed equilibrata e di uno stile di vita regolato. Anche fumo e alcol - è bene ricordarlo - sono nemici dei capelli.

11-08-2023

Trattamenti contro la caduta dei capelli

Una volta accertata la causa della caduta dei capelli, si potranno vagliare le opzioni a disposizione per combattere il disturbo. Il ventaglio di possibilità è molto ampio, per questo è essenziale indirizzare la terapia in modo calibrato. Innanzitutto, per talune situazioni, è importante l’integrazione di micronutrienti fondamentali per l’organismo - per via orale o endovenosa - la cui carenza è tra le principali cause di perdita dei capelli. Esistono anche farmaci, topici o sistemici, indicati per il trattamento di alcuni tipi di alopecia poiché capaci di interagire con gli enzimi responsabili della caduta.

Contestualmente, la medicina estetica mette a disposizione trattamenti e tecnologie all’avanguardia, utili alleati in caso di indebolimento del capello: tra queste, la mesoterapia, la carbossiterapia e il PRP possono rinforzare il bulbo e prevenire la caduta, mentre la tricopigmentazione può smorzare visivamente l’effetto della calvizie. Infine, per un approccio funzionale al problema, esistono terapie che agiscono sul benessere dell’organismo per lavorare sulla perdita dei capelli partendo da una macrovisione del problema. Tra queste, l’ossigeno-ozonoterapia. 

Per un trattamento risolutivo di alcuni tipi di alopecia, infine, si può considerare l’opzione chirurgica.

Metodi per stimolare la ricrescita del capello

La perdita dei capelli ha, all’origine, cause diverse che vanno indagate. In alcune situazioni, infatti, può essere risolutiva una terapia di rinforzo che solleciti una rigenerazione cellulare, soprattutto in presenza di squilibri ormonali o periodi di stress. In questi casi, allora, è consigliabile intervenire con un’integrazione mirata di vitamine e oligoelementi come ferro e vitamina C, capaci di migliorare l’ossigenazione del cuoio capelluto e di stimolare la sintesi di collagene.

Esistono, in alternativa, terapie come PRP e mesoterapia che, in combinazione a farmaci specifici usati per via orale o topica, possono spegnere le infiammazioni e stimolare la ricrescita pilifera. In casi distinti, queste terapie possono anche essere coadiuvanti in un trattamento che preveda contestualmente l’intervento chirurgico di trapianto.

Il PRP: plasma ricco di piastrine per la perdita di capelli

La terapia a base di PRP, acronimo di plasma ricco di piastrine, si fonda sul principio della riparazione e rigenerazione cellulare. Isolando la parte piastrinica del sangue, infatti, viene sfruttata la capacità di comunicazione delle proteine rilasciate (i fattori di crescita) in funzione di una produzione di fibroblasti utile per ottimizzare l’attività dei follicoli piliferi. Il trattamento prevede il prelievo di un piccolo quantitativo di sangue dal paziente per separare, tramite centrifugazione, il plasma ricco di piastrine dalle altre fasi. Una volta ottenuto il PRP, verrà iniettato in via sottocutanea nella zona da trattare servendosi di un dermaroller dotato di microaghi il cui ingresso sottocute è assolutamente indolore. 

Il plasma ricco di piastrine così somministrato andrà ad agire a livello locale per rinforzare i bulbi indeboliti e per stimolare la rigenerazione cellulare. Il trattamento è efficace in caso di diradamento dei capelli, sia come terapia individuale che in supporto al trapianto, velocizzando il radicamento dei bulbi e accelerando il processo di ripresa del cuoio capelluto.

Il PRP per il trattamento dell’alopecia

Il trattamento a base di plasma ricco di piastrine si applica con efficacia ai tipi di alopecia non cicatriziali. In presenza di alopecia androgenetica, il PRP si esegue sia come monoterapia sia in affiancamento al trapianto. L’alopecia androgenetica è il risultato fisiologico di una predisposizione genetica, dell’avanzare dell’età e di interferenze ormonali: con il plasma ricco di piastrine si cerca di invertire il processo di miniaturizzazione del capello per stimolare l’attività dei follicoli piliferi anche in funzione preventiva.

Nel trattamento dell’alopecia areata, una condizione patologica di natura autoimmune, il PRP svolge attività riparatoria e antinfiammatoria rinforzando il follicolo indebolito dalla reazione immunitaria e stimolando, così, la ricrescita dei capelli nelle aree colpite da alopecia.

PRP contro la caduta dei capelli: costi e numero di sedute

Per un trattamento efficace di PRP occorre stabilire un numero di sedute variabile in base alla situazione di partenza del paziente, che il medico valuterà in sede di visita conoscitiva. Di norma, si parla di 2/3 sedute fissate a distanza di qualche mese l’una dall’altra in modo che il processo di rigenerazione possa concretizzarsi. Parlando di stimolazione cellulare, i risultati non saranno immediati: saranno necessari un paio di mesi per osservare i primi miglioramenti.

Parallelamente, si potrà delineare un quadro preciso dei costi di un trattamento completo di PRP, in base a numero di sedute ed estensione dell’area da trattare. Stabilito il quadro, si potrà stilare un prospetto dei costi più veritiero. In linea generale, una seduta di PRP per contrastare la perdita dei capelli costa circa 450 euro.

Trattamenti non chirurgici per caduta e ricrescita del capello: i migliori

Tralasciando l’intervento chirurgico di trapianto, che è certamente risolutivo per alcune patologie ma non sempre necessario, esistono terapie meno invasive capaci di frenare la caduta dei capelli e di stimolarne la ricrescita. Affinché si individui quella più efficace, è però necessario conoscere le cause all’origine del disordine poiché, in base ai risultati, una terapia di integrazione può essere, per esempio, più proficua di un intervento con plasma ricco di piastrine o viceversa. Per contrastare opportunamente la perdita di capelli o per determinare il metodo migliore di ricrescita, l’unica soluzione è una visita approfondita che studi la situazione del paziente.

Il Dott. Michele Bonaccorso è medico chirurgo specializzato in anestesia e rianimazione, funzionalista ed esperto di ossigeno-ozonoterapia. 

Il suo percorso di studi lo ha portato ad essere, oggi, tra i più qualificati esponenti di medicina funzionale, disciplina che applica da oltre 10 anni per la cura delle patologie muscolo-scheletriche, nel trattamento delle malattie neurodegenerative e infiammatorie, e come tecnica di prevenzione e rallentamento dell’invecchiamento.

Lo studio Bonaccorso usa, per le terapie a base di plasma ricco di piastrine, un’innovativa tecnologia a circuito chiuso che annulla il pericolo di contaminazione del campione garantendo la totale asepsi dell’intero processo di isolamento del plasma.

Sicurezza del trattamento di PRP e controindicazioni

La terapia a base di PRP è assolutamente sicura, atossica, controllata e gestita in un circuito chiuso che azzera le probabilità di infezione (seppur minime) derivate dalla gestione manuale del processo. Non ci sono particolari controindicazioni all’uso di plasma ricco di piastrine, considerato che l’uso di materiale autologo scongiura il rischio di immunogenicità.

Possono verificarsi leggere e transitorie reazioni avverse, come prurito, eritemi o piccoli edemi a livello locale, che passeranno autonomamente nel giro di qualche ora. Il trattamento non prevede anestesia né particolari procedure preventive o post intervento, tanto che il paziente potrà tornare immediatamente alle sue normali attività. Il gruppo sanguigno non incide in alcun modo sulla bontà del trattamento.

Studio Bonaccorso è a disposizione
per rispondere a tutte le domande.

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La terapia chelante per l’intossicazione da metalli pesanti

L’ambiente in cui viviamo ci espone costantemente al contatto, in varie forme, con metalli pesanti. Non è possibile, oggi, escludere tali sostanze dal nostro contesto, ma occorre considerare che questa esposizione possa avere controindicazioni. Esistono situazioni di particolare rischio che possono esporre a quantità elevate di alcuni metalli tanto da richiedere un intervento medico immediato. Il rischio di incorrere in una intossicazione acuta da metalli pesanti è legato soprattutto a circostanze ambientali, in molti casi frutto di contesti lavorativi particolari, mentre l’avvelenamento tramite cibi è più raro. In generale, metalli come piombo, mercurio, arsenico e cadmio, se accumulati nell’organismo, possono causare danni organici irreversibili. La terapia chelante offre una soluzione efficace per ridurre i livelli di tossicità e proteggere la salute.

Usi e funzioni della terapia chelante

La terapia chelante è un trattamento medico che ha l’obiettivo di abbassare le quantità di metalli presenti nel corpo, mirando in particolare a eliminare accumuli di piombo, mercurio, arsenico e cadmio. Sviluppata inizialmente negli anni ’40, questa tecnica si è rivelata essenziale nella gestione delle intossicazioni acute da metalli e, in seguito, nel trattamento di malattie di natura cardiovascolare e neurodegenerativa. Vediamo, allora, come funziona e quali siano rischi e benefici associati alla terapia.

PRP per il dolore cronico: una soluzione rigenerativa per migliorare la qualità della vita

Il dolore cronico può essere molto limitante, compromettendo lo svolgimento delle attività quotidiane e influenzando il benessere psicofisico del paziente, con ripercussioni importanti sulla qualità della vita. Mentre le terapie tradizionali di analgesia del dolore si concentrano spesso sul controllo del sintomo, l’uso di Plasma Ricco di Piastrine (PRP), innescando processi di rigenerazione dei tessuti, è utile anche in funzione terapeutica, promuovendo la guarigione a lungo termine.

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