Neuralterapia per cefalee ed emicranie: un approccio innovativo

La neuralterapia è una trattamento medico che, attraverso iniezioni di sostanze anestetiche come la procaina o la lidocaina in dosi altamente diluite, va a modulare l’attività del sistema nervoso autonomo per alleviare condizioni di dolore. L’obiettivo è quello di ripristinare l’equilibrio funzionale dell’organismo, offrendo sollievo dal dolore anche in presenza di cronicismi e stati invalidanti. Tra i disturbi che possono essere trattati con neuralterapia compaiono anche forme croniche e ricorrenti di cefalea ed emicrania.

28-02-2025

Meccanismo d’azione della neuralterapia

La neuralterapia nasce in risposta all’assunto secondo cui le disfunzioni del sistema nervoso autonomo possano contribuire all’insorgenza di disturbi cronici. Tali squilibri, infatti, generano degli stimoli nervosi atipici che possono indurre o acuire gli spasimi. Il trattamento, allora, attraverso l’iniezione di anestetici nelle aree dolenti o in punti strategici come cicatrici e gangli nervosi, mira a interrompere i circuiti anomali di trasmissione dell’impulso, favorendo il ripristino dell’equilibrio funzionale dell’organismo e il controllo dello stimolo doloroso. Contestualmente, la sostanza anestetica riduce l’infiammazione locale contribuendo al sollievo dal dolore.

Applicazione della neuralterapia in caso di cefalee ed emicranie

Cefalee ed emicranie sono disturbi neurologici caratterizzati da episodi ricorrenti di mal di testa, spesso accompagnati da sintomi come nausea, sensibilità alla luce e al suono. In questi casi, la neuralterapia può essere considerata come un’opzione terapeutica affidabile, specialmente quando i trattamenti convenzionali non riescono a fornire risultati soddisfacenti. I più recenti studi confermano, infatti, come la neuralterapia, attraverso l’iniezione di piccole dosi di anestetico in punti specifici di collo e spalle, possa contribuire a ridurre la frequenza e l’intensità degli attacchi cefalalgici ed emicranici, migliorando la qualità della vita del paziente con un intervento non invasivo.

Controindicazioni e rischi

Il trattamento di cefalee ed emicranie con neuralterapia è sicuro ma deve essere eseguito sotto controllo medico cosicché possa essere impostato un percorso adeguato e studiato sulle esigenze del paziente. La terapia è controindicata in caso di allergia agli anestetici, in stato di gravidanza e in presenza di insufficienza renale, epatica o cardiaca. È necessario, inoltre, informare lo specialista circa terapie anticoagulanti in atto o disturbi della coagulazione. Gli effetti collaterali sono minimi e possono includere dolore e gonfiore nel sito di iniezione e vertigini.

Presso lo Studio Bonaccorso, adottiamo un approccio integrato e personalizzato per il trattamento delle cefalee e delle emicranie utilizzando la neuralterapia. Grazie alla nostra esperienza e all’utilizzo di tecniche all’avanguardia, offriamo soluzioni efficaci per alleviare il dolore cronico e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Se soffri di emicrania cronica o desideri esplorare opzioni terapeutiche innovative, contatta una delle nostre sedi a Milano o Roma per una consulenza personalizzata.

Studio Bonaccorso è a disposizione
per rispondere a tutte le domande.

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Neuralterapia: un approccio innovativo per il trattamento del dolore cronico

La neuralterapia è un trattamento medico che, adottando un approccio funzionalista, punta ad alleviare il dolore cronico e acuto sfruttando le capacità di anestetici come procaina e lidocaina di innescare processi rigenerativi dei tessuti. La terapia prende di mira i cortocircuiti che possono avvenire nei meccanismi di smistamento degli stimoli del sistema nervoso per avviare un rinnovamento cellulare che ristabilizzi la funzionalità dell’apparato per eliminare la disfunzione che determina il dolore. Vediamo, dunque, come funziona la terapia e quando può essere utilizzata.

La terapia chelante per l’intossicazione da metalli pesanti

L’ambiente in cui viviamo ci espone costantemente al contatto, in varie forme, con metalli pesanti. Non è possibile, oggi, escludere tali sostanze dal nostro contesto, ma occorre considerare che questa esposizione possa avere controindicazioni. Esistono situazioni di particolare rischio che possono esporre a quantità elevate di alcuni metalli tanto da richiedere un intervento medico immediato. Il rischio di incorrere in una intossicazione acuta da metalli pesanti è legato soprattutto a circostanze ambientali, in molti casi frutto di contesti lavorativi particolari, mentre l’avvelenamento tramite cibi è più raro. In generale, metalli come piombo, mercurio, arsenico e cadmio, se accumulati nell’organismo, possono causare danni organici irreversibili. La terapia chelante offre una soluzione efficace per ridurre i livelli di tossicità e proteggere la salute.

Usi e funzioni della terapia chelante

La terapia chelante è un trattamento medico che ha l’obiettivo di abbassare le quantità di metalli presenti nel corpo, mirando in particolare a eliminare accumuli di piombo, mercurio, arsenico e cadmio. Sviluppata inizialmente negli anni ’40, questa tecnica si è rivelata essenziale nella gestione delle intossicazioni acute da metalli e, in seguito, nel trattamento di malattie di natura cardiovascolare e neurodegenerativa. Vediamo, allora, come funziona e quali siano rischi e benefici associati alla terapia.

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