PERDITA DI PESO: IL RUOLO DELL’INSULINA

Le cause all’origine di condizioni di sovrappeso o di obesità conclamata possono essere diverse, riferibili a fattori eterogenei quali genetica, disturbi endocrini, alimentazione disordinata. Tra gli elementi da considerare allorché si noti un aumento di peso o una maggiore difficoltà al dimagrimento troviamo l’insulina, un ormone prodotto dal pancreas che svolge un ruolo chiave per consentire il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule, in particolare quelle adipose e muscolari.

20-10-2023

Il ruolo dell’insulina

Il ruolo dell’insulina è centrale nella gestione del glucosio circolante poiché è l’ormone deputato al suo smistamento all’interno delle cellule, consentendo ai livelli di glicemia di mantenersi stabili. In presenza di una resistenza all’insulina, l’ingresso del glucosio nelle cellule incontra maggiori difficoltà dovute all’incomunicabilità tra l’ormone stesso e il recettore cellulare cui si lega per permettere il passaggio degli zuccheri. Tale condizione ha come prima conseguenza l'innalzamento della glicemia e la successiva ipersecrezione di insulina volta a supplire all’inefficienza di quella già prodotta.

Si delinea, dunque, un quadro di negligenza della funzionalità insulinica che crea un circolo vizioso in cui l'aumento di peso è contemporaneamente causa ed effetto dell’insulino-resistenza. Da una parte, infatti, il tessuto adiposo viscerale induce a una maggiore produzione di citochine proinfiammatorie che rendono le cellule meno sensibili all’azione dell’insulina, dall’altra la resistenza all’insulina causa a sua volta iperglicemia, fattore di rischio per l’aumento di peso. Per spezzare questo andamento, è necessario intervenire adottando pratiche virtuose che possano ripristinare la funzionalità insulinica anche attraverso il controllo del peso.

L’amministrazione della funzionalità insulinica è, inoltre, molto importante come fattore di prevenzione, poiché i disturbi associati a condizioni di iperinsulinemia sono molti: tra questi, una maggiore predisposizione allo sviluppo del diabete di tipo II.

Perdere peso in caso di insulino-resistenza

L’insulino-resistenza è una condizione reversibile che si può trattare instaurando un piano alimentare corretto associato a un’attività fisica regolare che porti a un riequilibrio della sintesi insulinica. La dieta di un paziente insulino-resistente deve prediligere i cereali integrali rispetto a quelli raffinati, ridurre al minimo gli zuccheri semplici, i cibi fritti e molto grassi. Come ogni dieta equilibrata, deve prevedere verdure e legumi e deve essere associata a un’attività fisica costante che stimoli il metabolismo cellulare cosicché si ottimizzi la necessità glucidica ripristinando livelli glicemici ottimali. 

La perdita di peso ha effetti benefici sull’insulino-resistenza, la cui scomparsa si ripercuote a sua volta sul dimagrimento: affinché tale processo avvenga nei tempi e nei modi più consoni, è opportuno affidarsi a un medico specializzato che possa stabilire un piano dietetico equilibrato ma efficace, associato ove necessario a un’integrazione nutraceutica mirata. In quest’ottica esistono proposte di liposcultura alimentare attraverso cui è possibile intraprendere percorsi di dimagrimento specifico che coniugano approcci diversi - nutrizione, integrazioni ed eventuali terapie di medicina estetica.

Come diagnosticare l’insulino-resistenza

In caso di difficoltà a perdere peso o in presenza di obesità, è buona norma sottoporsi a un’indagine che analizzi il grado di insulino-resistenza del paziente. L’insulino-resistenza, infatti, è una condizione perlopiù asintomatica che può essere diagnosticata con certezza attraverso un esame particolare che, combinando matematicamente il valore del glucosio e quello dell’insulina, restituisce un indice specifico (HOMA) fondamentale per determinarne la presenza. Se necessario, sarà dunque il medico specialista a prescrivere al paziente un esame ematico mirato.

Nello Studio Bonaccorso si applica con successo la Medicina antiaging che ha lo scopo di prevenire e rallentare i processi di invecchiamento cutaneo, cellulare, cerebrale e muscolo scheletrico. Il Dott. Michele Bonaccorso è Medico Chirurgo specializzato in anestesia e rianimazione, da oltre 10 anni studia e si occupa di medicina funzionale.

Studio Bonaccorso è a disposizione
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COME TRATTARE I DISORDINI INTESTINALI

Quando si parla di disordini intestinali ci si riferisce a una vasta gamma di disturbi funzionali con una sintomatologia presentata estremamente variabile che include diarrea, costipazione, crampi, gonfiore e meteorismo. In particolare, la sindrome del colon irritabile è un tipo di disturbo che interessa una vasta fascia della popolazione con cause associate diverse, che vanno dall’alterazione del microbiota a stili di vita scorretti. L’intervento, in questi casi, prevede innanzitutto una revisione delle abitudini alimentari, la regolarizzazione dell’attività fisica e la gestione dello stress. Parallelamente, il riequilibrio del microbiota e la pulizia del colon attraverso idrocolonterapia possono essere ottimi alleati.

COMBATTERE LA STITICHEZZA CON L’IDROCOLONTERAPIA

L’idrocolonterapia è una pratica consolidata che permette di depurare l’intestino liberandolo da scorie, tossine, muco e residui fecali attraverso un lavaggio profondo con acqua depurata. La pulizia del colon consente di ristabilire la funzionalità dell’apparato, facilitando il ripristino di un microbiota equilibrato e in salute, il cui vigore si ripercuote sul benessere organico generale. Le condizioni per le quali è consigliato sottoporsi a un ciclo di idrocolonterapia sono diverse ed eterogenee: tra queste, troviamo la stitichezza cronica.

IDROCOLONTERAPIA: TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE

L’idrocolonterapia è una pratica usata fin dall’antichità per eliminare le scorie residue accumulatesi nell’intestino attraverso un lavaggio profondo del colon. La terapia è mirata a una depurazione intensa e a un ripristino della funzionalità intestinale, ma anche a un rinvigorimento generale dell’organismo poiché, eliminando le tossine, si impedisce il loro passaggio nel flusso sanguigno e il conseguente appesantimento degli organi deputati al loro smaltimento come fegato, reni, polmoni, cute e intestino stesso. L’irrigazione favorisce lo smaltimento di residui fecali, tossine, batteri e muco, concorrendo al ripristino dell’equilibrio del microbiota.

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