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Neuralterapia per cefalee ed emicranie: un approccio innovativo

La neuralterapia è una trattamento medico che, attraverso iniezioni di sostanze anestetiche come la procaina o la lidocaina in dosi altamente diluite, va a modulare l’attività del sistema nervoso autonomo per alleviare condizioni di dolore. L’obiettivo è quello di ripristinare l’equilibrio funzionale dell’organismo, offrendo sollievo dal dolore anche in presenza di cronicismi e stati invalidanti. Tra i disturbi che possono essere trattati con neuralterapia compaiono anche forme croniche e ricorrenti di cefalea ed emicrania.

Neuralterapia: un approccio innovativo per il trattamento del dolore cronico

La neuralterapia è un trattamento medico che, adottando un approccio funzionalista, punta ad alleviare il dolore cronico e acuto sfruttando le capacità di anestetici come procaina e lidocaina di innescare processi rigenerativi dei tessuti. La terapia prende di mira i cortocircuiti che possono avvenire nei meccanismi di smistamento degli stimoli del sistema nervoso per avviare un rinnovamento cellulare che ristabilizzi la funzionalità dell’apparato per eliminare la disfunzione che determina il dolore. Vediamo, dunque, come funziona la terapia e quando può essere utilizzata.

La terapia chelante per l’intossicazione da metalli pesanti

L’ambiente in cui viviamo ci espone costantemente al contatto, in varie forme, con metalli pesanti. Non è possibile, oggi, escludere tali sostanze dal nostro contesto, ma occorre considerare che questa esposizione possa avere controindicazioni. Esistono situazioni di particolare rischio che possono esporre a quantità elevate di alcuni metalli tanto da richiedere un intervento medico immediato. Il rischio di incorrere in una intossicazione acuta da metalli pesanti è legato soprattutto a circostanze ambientali, in molti casi frutto di contesti lavorativi particolari, mentre l’avvelenamento tramite cibi è più raro. In generale, metalli come piombo, mercurio, arsenico e cadmio, se accumulati nell’organismo, possono causare danni organici irreversibili. La terapia chelante offre una soluzione efficace per ridurre i livelli di tossicità e proteggere la salute.

Usi e funzioni della terapia chelante

La terapia chelante è un trattamento medico che ha l’obiettivo di abbassare le quantità di metalli presenti nel corpo, mirando in particolare a eliminare accumuli di piombo, mercurio, arsenico e cadmio. Sviluppata inizialmente negli anni ’40, questa tecnica si è rivelata essenziale nella gestione delle intossicazioni acute da metalli e, in seguito, nel trattamento di malattie di natura cardiovascolare e neurodegenerativa. Vediamo, allora, come funziona e quali siano rischi e benefici associati alla terapia.

Neuralterapia per cefalee ed emicranie: un approccio innovativo

La neuralterapia è una trattamento medico che, attraverso iniezioni di sostanze anestetiche come la procaina o la lidocaina in dosi altamente diluite, va a modulare l’attività del sistema nervoso autonomo per alleviare condizioni di dolore. L’obiettivo è quello di ripristinare l’equilibrio funzionale dell’organismo, offrendo sollievo dal dolore anche in presenza di cronicismi e stati invalidanti. Tra i disturbi che possono essere trattati con neuralterapia compaiono anche forme croniche e ricorrenti di cefalea ed emicrania.

Neuralterapia: un approccio innovativo per il trattamento del dolore cronico

La neuralterapia è un trattamento medico che, adottando un approccio funzionalista, punta ad alleviare il dolore cronico e acuto sfruttando le capacità di anestetici come procaina e lidocaina di innescare processi rigenerativi dei tessuti. La terapia prende di mira i cortocircuiti che possono avvenire nei meccanismi di smistamento degli stimoli del sistema nervoso per avviare un rinnovamento cellulare che ristabilizzi la funzionalità dell’apparato per eliminare la disfunzione che determina il dolore. Vediamo, dunque, come funziona la terapia e quando può essere utilizzata.

La terapia chelante per l’intossicazione da metalli pesanti

L’ambiente in cui viviamo ci espone costantemente al contatto, in varie forme, con metalli pesanti. Non è possibile, oggi, escludere tali sostanze dal nostro contesto, ma occorre considerare che questa esposizione possa avere controindicazioni. Esistono situazioni di particolare rischio che possono esporre a quantità elevate di alcuni metalli tanto da richiedere un intervento medico immediato. Il rischio di incorrere in una intossicazione acuta da metalli pesanti è legato soprattutto a circostanze ambientali, in molti casi frutto di contesti lavorativi particolari, mentre l’avvelenamento tramite cibi è più raro. In generale, metalli come piombo, mercurio, arsenico e cadmio, se accumulati nell’organismo, possono causare danni organici irreversibili. La terapia chelante offre una soluzione efficace per ridurre i livelli di tossicità e proteggere la salute.

Usi e funzioni della terapia chelante

La terapia chelante è un trattamento medico che ha l’obiettivo di abbassare le quantità di metalli presenti nel corpo, mirando in particolare a eliminare accumuli di piombo, mercurio, arsenico e cadmio. Sviluppata inizialmente negli anni ’40, questa tecnica si è rivelata essenziale nella gestione delle intossicazioni acute da metalli e, in seguito, nel trattamento di malattie di natura cardiovascolare e neurodegenerativa. Vediamo, allora, come funziona e quali siano rischi e benefici associati alla terapia.

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