PRP per il dolore cronico: una soluzione rigenerativa per migliorare la qualità della vita

Il dolore cronico può essere molto limitante, compromettendo lo svolgimento delle attività quotidiane e influenzando il benessere psicofisico del paziente, con ripercussioni importanti sulla qualità della vita. Mentre le terapie tradizionali di analgesia del dolore si concentrano spesso sul controllo del sintomo, l’uso di Plasma Ricco di Piastrine (PRP), innescando processi di rigenerazione dei tessuti, è utile anche in funzione terapeutica, promuovendo la guarigione a lungo termine.

20-12-2024

Come funziona il PRP per il dolore cronico?

Il PRP sfrutta l’azione dei fattori di crescita presenti nel sangue per promuovere la guarigione e la rigenerazione dei tessuti, migliorando così la funzionalità delle aree trattate, così da stimolare la riparazione del danno biologico sottostante, all’origine di molte condizioni di dolore cronico.

Il PRP si ricava sottoponendo a centrifugazione una piccola quantità di sangue prelevata dal paziente: in questo modo la componente piastrinica viene separata dalle altre componenti ematiche per ottenere un prodotto dall’altissimo potere rigenerativo. Il Plasma Ricco di Piastrine, così ottenuto, può essere iniettato nell’area d’interesse per favorire la rigenerazione cellulare e ridurre l’infiammazione.

Benefici del PRP per il dolore cronico

Il trattamento con PRP è indicato in caso di dolore cronico poiché innesca processi di riparazione e rigenerazione dei tessuti danneggiati, favorendo la formazione di nuovo collagene e la guarigione delle lesioni. Il Plasma Ricco di Piastrine, grazie all’azione dei fattori di crescita in esso presenti, ha effetti antinfiammatori che producono un’effettiva riduzione del dolore percepito contestuale all’azione sfiammante.

Quando ricorrere a trattamenti con PRP

Il PRP è usato nel trattamento di un ampio ventaglio di patologie che comportano dolore cronico poiché è in grado di sollecitare una rigenerazione profonda dei tessuti migliorando l’esito di infiammazioni e lesioni. La terapia con PRP non è invasiva e può essere utilizzata in caso di mancata risposta alle terapie tradizionali o in persone che vogliano ridurre l’uso di antinfiammatori..

Tra i disturbi che rispondono meglio alla terapia, troviamo, in particolare:

- Tunnel carpale. In questi casi il PRP riduce il dolore e favorisce la guarigione del nervo mediano.
- Tendiniti croniche come epicondilite (chiamata comunemente gomito del tennista) e infiammazione al tendine di Achille, per le quali il PRP stimola processi di riparazione tissutale.
- Osteoartrite. Il PRP allevia il dolore e migliora la funzionalità articolare, specialmente su ginocchia e anche.
- Lesioni muscolo-scheletriche persistenti.
- Radicolopatie. Il PRP riduce il dolore neuropatico associato a compressioni nervose.

Effetti collaterali e tempi di recupero

Il PRP è un componente autologo, dunque sicuro e ben tollerato. Gli effetti collaterali sono rari e possono includere gonfiori e arrossamenti nell’area oggetto di trattamento che tendono a risolversi rapidamente nel giro di qualche giorno. Il miglioramento della condizione del paziente è progressiva, con risultati che tendono a mostrarsi nelle settimane successive al trattamento..

Presso lo Studio Bonaccorso, il PRP per il trattamento del dolore cronico viene applicato seguendo protocolli avanzati e personalizzati. Lo studio, diretto dal Dott. Bonaccorso, medico funzionalista e specialista in terapie rigenerative, integra competenze scientifiche e tecnologie all’avanguardia per fornire soluzioni mirate alle esigenze dei pazienti.

Studio Bonaccorso è a disposizione
per rispondere a tutte le domande.

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